L’età della Restaurazione

Questo è un modello di programmazione desunto dalle ricerche pluri-disciplinari realizzate dai corsi sperimentali dell’istituto “L. Stefanini” di Venezia-Mestre. Copia dei fascicoli, scritti dagli studenti e ciclostilati, è conservata nella biblioteca dell’istituto: in essi sono riportate le indicazioni bibliografiche dettagliate. Le citazioni complete si ritrovano anche nei tre volumi, da me curati, intitolati “Un progetto di curriculum di storia”, conservati nella stessa biblioteca. I materiali sono anche inseriti nel libro: “Istituto Stefanini. Vent’anni di sperimentazione: verso dove? (1975-1995)”, Venezia, 1996, Supernova, pp. 284-289.

 

L’età della Restaurazione: continuano le rivoluzioni culturale ed economica e si tenta la stabilizzazione politica.

 

La produzione industriale.

I fondamenti strutturali del processo di produzione capitalistica.

L’introduzione-mediazione della macchina aveva modificato il rapporto dell’uomo con la natura e con lo stesso lavoro. Consumo di cotone grezzo, produzione di ghisa, sviluppo delle ferrovie. Paesi d’Europa, 1810-1900. Dati statistici. Differenza tra l’industrializzazione inglese e i modelli adottati negli altri paesi europei. Funzione delle banche nel finanziamento della produzione e intervento dello Stato. Tipologie di processi d’industrializzazione e modelli di capitalismo industriale. Crescita demografica e sviluppo industriale. Tabelle.

Analisi delle voci: “forza-lavoro, salario, merce, plus-valore, capitale, divisione del lavoro”. Necessità di investire il denaro in un’attività produttiva che crei una merce da vendere poi sul mercato. Un possessore di ricchezza costruisce un filatoio, compra la materia prima e si procura il lavoratore. Il proletario deve vendersi sul mercato perché non ha mezzi per sopravvivere. Vende la sua forza-lavoro. Ma cosa è esattamente la forza-lavoro? Come viene determinato il suo valore, e quindi il suo prezzo? Definizione.

Il proletario scambia la sua merce, la forza-lavoro, con la merce del capitalista, il denaro. Ciò avviene secondo un rapporto determinato: tanto denaro per tanto tempo di uso della forza-lavoro. Tre lire per tessere per 12 ore. Le tre lire sono per il proletario tutte le merci che si possono comprare con esse: quindi egli ha scambiato la sua forza-lavoro con una certa quantità di altre merci (tanto di carne, di legna, di pane). Le tre lire sono il valore di scambio della forza-lavoro, il rapporto in cui essa si scambia con altre merci. Questo valore di scambio, valutato in denaro, è il prezzo della forza-lavoro e si chiama salario. Dal plus-lavoro nasce il plus-valore, nasce il guadagno del capitalista.

Divisione del lavoro e manifattura. Le macchine. Il processo di alienazione. A. Smith. K. Marx. Dibattito.

“Il vapore conquista il mondo”. La macchina a vapore di J. Watt, ingegnere di ponti e strade. Ora è possibile per il funzionamento delle ferriere impiegare un combustibile minerale economico che elimina la separazione forno-fucina-officina (prima necessaria per la scarsità della sola energia idraulica). L’Inghilterra, dove il carbone è abbondante, gli impianti di estrazione già diffusi, il trasporto facilitato da una rete di canali navigabili, si trova favorita in queste linee di sviluppo. 1800-1850: avviene la vera trasformazione della macchina a vapore in motore primario. Definizione. Produzione di carbone in Gran Bretagna (1700-1850). Tabella. La macchina a vapore applicata nei trasporti.

La ferrovia. Evoluzione storica, dati tecnici, interessi economico-finanziari. Dati comparati in Europa. La ferrovia favorì l’affermazione della grande impresa capitalistica ma, insieme, pose anche il problema del rapporto tra iniziativa privata e intervento e ruolo dello Stato. Gigantesco incremento degli scambi, modifica degli insediamenti urbanistici, diminuzione del costo e dei tempi del trasporto, aumento grande della produzione siderurgica. Le ferrovie resero anche possibile una relativa densità di popolazione in zone molto lontane dal mare (Usa, Russia, Cina, America latina).

I progressi della navigazione a vapore. Spettacolari trasformazioni tecniche (lunghezza delle navi, pescaggio, tonnellaggio, velocità). Dati controproducenti: costo elevato, equipaggio specializzato, peso del combustibile. Vantaggi: regolarità del servizio, apprezzabile soprattutto nei brevi tragitti; servizi e posta. Le grandi società di navigazione e le concentrazioni capitalistiche. La perfetta organizzazione inglese. I grandi porti, dotati di impianti notevoli e di enormi magazzini.

“La crisi dello scienziato”. La crisi dello scienziato di formazione newtoniana. La crisi dell’immagine della natura come universo-macchina e cosmo-orologio. Il lavoro teorico sarà lungo e complesso e segnato da vivaci contrasti tra i fisici. La teoria del campo elettro-magnetico pone in discussione i concetti di spazio e tempo. Definizione. Lo sviluppo della termodinamica, settore di ricerca molto avanzato per il progresso tecnico avvenuto nella costruzione della macchina a vapore, poneva la problematicità della temporalità nel senso della irreversibilità e della direzionalità dei processi fisici.

L’Evoluzione. Definizione. Cosa si intende per “specie” e “speciazione”. Voci: “Eredità. Mutazione. Selezione”.

Mutamenti istituzionali e trasformazioni teoriche nelle discipline scientifiche e filosofiche. La scienza diventa professione organizzata in strutture istituzionali. Si affermano le scienze umane e sociali.

Da proletariato a classe operaia. Un problema di metodo. La “storia sociale”.

La situazione della classe operaia in Inghilterra. Lo scontro sull’introduzione delle macchine. Le petizioni alla Camera dei Comuni. Le ragioni del lavoro e del profitto, 1794 e 1806. La Commissione parlamentare d’inchiesta sostiene la possibile convergenza dei due regimi economici, quello dei nuovi opifici e quello artigiano, poiché le innovazioni del primo sarebbero state sfruttate successivamente anche dalle botteghe. Le osservazioni di A. Smith sulle “coalizioni imprenditoriali ed operaie”. La lotta degli operai contro le macchine si concretizzò nel “luddismo”. Definizione.

Classe operaia o classi operaie? Le basse retribuzioni. La ferrea disciplina del lavoro. La manodopera femminile. Il lavoro dei fanciulli. La famiglia e l’industrializzazione. Repressione dello Stato, sensibilità dell’opinione pubblica, appoggio del ceto medio. Ragioni.

Questione operaia e socialismo. 1824, soppresso il divieto di coalizione. Libertà d’azione sindacale. Le teorie di R. Owen e di W. King. Gli interessi comuni delle classi industriali produttive. Il Cartismo. Definizione. Programma e azione democratico-riformistica.

Il proletariato inglese in lotta per l’ottenimento dei diritti civili. Petizioni, manifesti, dibattito giornalistico. La legge elettorale. Le tasse. I salari. 1838, la Petizione Cartista. Il riconoscimento politico e parlamentare delle esigenze delle classi popolari. Il suffragio universale. Lo sviluppo delle Trade Unions.

Rivoluzione industriale e nascita dell’ideologia socialista. Socialismo. Definizione. Il “socialismo” nel Settecento. Le teorie di Morelly (“Le code de la nature”, 1755) e di Mably. Le tendenze estremistiche del giacobinismo. Definizioni e note. Il “babuvismo”: comunismo ripartitivo e non interessato alla produzione, inapplicabile alle società complesse in via di industrializzazione. Il socialismo utopistico. Definizione. Brevi note sugli esponenti più significativi. Owen, Saint-Simon, Fourier, Proudhon, Blanc, Blanqui. “Il Manifesto” di Marx-Engels e il vero programma politico comunista, 1848.

Le teorie della società industriale. Il Positivismo. Definizione. L’estensione del metodo delle scienze della natura a tutti i campi del sapere e specialmente ai fatti sociali. La “fisica sociale” di A. Comte.

La crescita dello Stato e della società civile.

Stato ed istituzioni in Europa. Liberalismo e Costituzionalismo parlamentare. Definizione di “Parlamento”. Le conseguenze giuridiche e politiche: il principio di separazione dei poteri deve garantire l’equilibrio istituzionale. Lo Stato è organismo neutro che deve sostenere e rispettare tutte le opinioni giacché niente è assolutamente vero. Resistenza al potere (lo Stato è nemico dell’individuo) e Organizzazione del potere (trovare le forme costituzionali compatibili con la libertà). Liberalismo e Democrazia. L’uguaglianza democratica respinge ogni discriminazione politica e di censo.

Le “Carte costituzionali” francesi del 1814 e del 1830. Definizione. Interpretazioni.

Costituzioni e Stato in Italia. Legittimismo e cospirazioni nell’età della Restaurazione. Soluzioni alternative per la nuova Italia: il carbonarismo, Mazzini, i moderati, i democratici. Le contraddizioni delle rivoluzioni del 1848-1849. I compromessi della diplomazia. Lo “Statuto albertino”.

“Il caso Italia: un paese dalla fisionomia essenzialmente rurale”. Demografia. Gli Stati italiani offrono all’Europa prodotti agricoli, materie prime e forza-lavoro. Embrioni di sviluppo economico nell’Italia della Restaurazione.

L’accumulazione agraria. Lo sviluppo capitalistico delle campagne. La “cascina” padana. Grande azienda agraria, piccola azienda industriale. Affitti in denaro e salari in natura. Il feudo siciliano. Questione sociale, questione agraria, questione meridionale. La miserabile vita bracciantile nei documenti folklorici raccolti e trascritti da V. Padula. La mezzadria in Toscana. Il paesaggio agrario. Tecnologia ed economia agrarie. La trasformazione del podere. La condizione materiale del mezzadro è migliore se paragonata ad altri tipi di contratto. In controluce appare un mondo povero e chiuso, nel quale lo spezzettamento dei poderi impedisce l’accrescimento della produttività del suolo e del lavoro e impone, insieme a forme tradizionali di conduzione dei fondi, forme tradizionali di vita.

La manifattura. Lento sviluppo dell’industria tessile. In questo periodo si registrano solo incrementi quantitativi rispetto al secolo precedente, non salti di qualità. Il lavoro salariato di fabbrica è scarsamente presente e si stenta ad individuare la figura sociale dell’operaio.

La situazione operaia in Piemonte e in Liguria nel 1834. Le forze di lavoro: tra pauperizzazione rurale e formazione d’una classe operaia. Il conte di Cavour risponde a un questionario diffuso dalla Commissione inglese d’inchiesta per la legge sui poveri, risposte stampate a Londra nel 1835. Il confine tra mendicanti-poveri-operai, incerto anche nei paesi più industrializzati, era tanto più confuso in una situazione arretrata come quella del Regno di Sardegna. Le domande vertevano sul salario di un giornaliero –distinto per campagna e città-, sull’uso del lavoro a cottimo, sul salario annuale d’un lavorante, sulle spese familiari (compresi i costi di scuola per i bambini), sull’alimentazione comune. Analisi dei dati che si ricavano dalle risposte.

Operai e industria dopo la Restaurazione. Solo nell’hinterland milanese si registrano tecniche produttive e di mercato promettenti. Lo spazio commerciale aperto dall’impero austriaco. Addestramento di manodopera specializzata e disciplinata. Un mercato interno in graduale espansione. I centri di formazione imprenditoriale ed economica. Sistema creditizio e mezzi finanziari. Elementi di industrializzazione e innovazione negli anni Cinquanta.

Questione sociale e movimento mazziniano. Nascita di forme associative operaie: le società di mutuo soccorso. La formazione del proletariato.

Manifatture e industrie nell’Italia del Sud. La grande industria era rappresentata da stabilimenti siderurgici e meccanici, arsenali e fabbriche di armi. Dove era accentrato questo tipo di industria pesante, con quanta concentrazione di manodopera e cosa e quanto produceva? Sviluppo e localizzazione dell’industria tessile. Altre lavorazioni. Il governo borbonico aveva favorito, con alti dazi di protezione, l’opera di imprenditori stranieri ma impedito la trasformazione dei ceti borghesi in ceti capitalistici, timoroso delle riforme di struttura e della crisi dell’assolutismo.

Medicina e società. Il caso di Cremona. Nelle città l’indice di mortalità era notevolmente superiore che nelle campagne.

I caratteri del melodramma romantico italiano. Temi, movenze, linguaggio, obiettivi. Affinità col romanzo storico: la degradazione democratica e borghese del “sublime” tragico aristocratico. Il melodramma copre il vuoto del genere “romanzo”: personaggi passionali, sanguigni, popolari; senso liberatorio e corale dell’aspirazione all’indipendenza e alla giustizia; linguaggio drammatico, accessibile, comunicabile. Centrale la funzione del libretto, supporto aneddotico o di racconto esemplificante. Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi.

Il posto della scuola nella società italiana. L’etica del merito e del lavoro. Il paternalismo. “Giannetto” di Parravicini. Egemonia moderata e intellettuali.

Un carattere per gli italiani. La pedagogia risorgimentale e le ironie leopardiane. Natura artificiale e intelligenza sociale nell’età del romanticismo.

Novità e ambiguità dei governi restaurati. Sette, partiti e tendenze politiche nel Risorgimento.

Il Sud nella nascita dell’Italia unita.

Come fu attuata l’annessione del Mezzogiorno allo Stato unitario: la sconfitta politica delle forze democratiche. Le elezioni del 27 gennaio 1861. La legge elettorale. I risultati.

Distacco tra Nord e Sud prima e dopo l’unificazione. Le tesi di V. Castronovo e G. Candeloro.

La politica economica della Destra Storica fra galantuomini e briganti. I problemi dell’unificazione. Un paese in bilico fra arretratezza e progresso. Gli effetti della generalizzazione della tariffa sarda: i tratti generali. La quotizzazione demaniale. Definizione. La vendita dei beni ecclesiastici. Dibattito. I patti agrari.

Il “grande brigantaggio” (1861-1867). Grave disagio sociale. L’errata politica dei moderati. Frustrate le speranze nate dalla spedizione garibaldina. Strumentalizzazione tentata da agenti borbonici e clericali. Documento: “Relazione di G. Massari, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta”. Un dibattito storico-politico: Gramsci, Romeo, Candeloro. Città e campagna. Lacerazioni e contrasti nella storia d’Italia.

Le forme del potere. “Lo Statuto Albertino”. Definizione. Analisi.

Elezioni e partiti politici. Tabella statistica.

Politica fiscale e monetaria della Destra Storica. Il risanamento del bilancio. I dati delle entrate e delle spese statali fra il 1861 e il 1866. Il corso forzoso della lira, indotto dalla crisi internazionale del 1865-1866. Definizione. Conseguenze. La tassa sul macinato. Definizione. Le costruzioni ferroviarie. Scheda. Lo Stato accentrato e l’Italia reale. Documento: S. Jacini, “Sulle condizioni della cosa pubblica in Italia dopo il 1866”.

Storia e letteratura. Leonardo Sciascia, “Il 1848”. L’antefatto. Le svolte. La delusione.

Giovanni Verga, “Libertà”. La Sicilia in rivolta del 1860. La vita quotidiana a Bronte. Lavoro, salari, prezzi, fame, angherie. Una prima interpretazione della novella: la “libertà” dei contadini, la voglia di terra, l’anarchia sanguinaria, il sovversivismo impotente. La ribellione è violenta come un fenomeno della natura. Pietà e desolata consapevolezza. Dibattito critico: L. Russo, Trombatore, Asor Rosa, Masiello, Sciascia, Luperini. Perché Verga mistifica la realtà ed elimina dalla storia la presenza illuminante dell’avvocato Lombardo, fatto fucilare da Bixio? I fatti di Bronte nella tradizione garibaldina: Abba, F. Grandi, Bixio. La versione cinematografica di Sciascia e Vancini. Scheda di lettura per sequenze.

G. Tomasi di Lampedusa, “Il Gattopardo”. Lo scetticismo del principe di Salina. Il disfacimento e la morte. La pietà, l’ironia, la malinconia. E’ un romanzo storico? Dibattito critico: Varese, Barberi-Squarotti, Guglielmino, Manacorda, Bassani, Asor Rosa. La trascrizione filmica di L. Visconti. Scheda di lettura per sequenze.

La rivoluzione culturale. Lavoro intellettuale: produzione e riproduzione.

Nuovo modello di organizzazione culturale. L’applicazione del modello imprenditoriale all’editoria. Il libro è merce ed ubbidisce alle leggi di mercato (soddisfare le esigenze dell’acquirente, venduto a costi più bassi). Il produttore intellettuale: emancipazione, economia, ideologia, subalternità, mestiere.

Aumenta l’area di circolazione della lingua scritta. Cresce il numero e varia l’estrazione sociale dei lettori. Si specializza sempre più il lavoro intellettuale e muta la sua figura. Il mercato dei libri e il pubblico. Aumentano in Europa l’alfabetizzazione e la scolarizzazione e –se pur lentamente- la scuola si emancipa dal controllo ecclesiastico. Stratificazione culturale più articolata e complessa. Leopardi, Tenca.

Stendhal analizza il mercato librario francese. Prefazione a “Il rosso e il nero”. Il pubblico è abbastanza stratificato ma in provincia è prevalentemente femminile (controllo sociale, chiusura nell’ambiente domestico, bisogno di evasioni).

Attenzione per le classi subalterne. Interesse per la cultura “popolare” e per le “culture primitive”. Massificazione e ammaestramento.

Il romanzo d’appendice. Ideologia, struttura del testo, partecipazione dei lettori.

Nel campo delle arti figurative. La distruzione delle tradizioni artigiane, la produzione meccanica, l’intensificazione delle committenze urbane, l’eterogeneità degli stili. Esempi. T. Géricault. E. Dèlacroix. Lettura di “Le radeau de la Meduse” e “la libertà guida il popolo”.

La musica. La tragèdie-lyrique: fasto spettacolare ricco di coreografie, classicismo di azioni tragiche, luoghi comuni di storia-esotismo-mito. Parigi, centro culturale d’Europa e luogo di produzione di un’opera internazionale. G. Spontini. Meyerbeer. L’opéra-comique: grande varietà di argomenti realistici, esotismo orientaleggiante, pittoresco nordico. Varietà di episodi musicali, gradevole vocalità. Carl M. von Weber, “Il franco cacciatore” (1820).

Il romanzo nella prima metà dell’Ottocento. Sulle origini del romanzo, sulle trasformazioni della tecnica narrativa e sul suo rapporto con i mutamenti della società: le ipotesi di Eichenbaum, Lukàcs e Hauser. Tipi borghesi nel “César Birotteau” di Balzac.

Il romanzo sociale inglese. Charles Dickens (1812-1870). “Tempi difficili”: La vicenda. Personaggi principali e secondari. L’ambiente. Determinazioni di tempo e di luogo. Vicende privare e pubbliche. Dialoghi con funzione descrittiva e narrativa. L’ideologia dell’autore.

Stime dell’analfabetismo europeo ed italiano a metà ‘800. “Una lingua per la nazione italiana”.

 

                                                                       prof.  Gennaro  Cucciniello