Progetto di lettura di testi cinematografici

Questo è il progetto presentato agli studenti delle classi prime, indirizzo linguistico e scientifico, dell’Istituto Sperimentale “Stefanini” di Venezia-Mestre nel dicembre 1993, discusso con loro, approvato e realizzato poi negli anni seguenti fino alla primavera del 1998. Sono stati pubblicati cinque fascicoli, per un totale di 464 pagine, distribuiti ad ogni studente e custoditi  anche nella biblioteca dell’Istituto. Vi si dimostrano, accanto alle inevitabili incertezze del primo approccio alla lettura di un testo visivo, originalità e lucidità di analisi, acutezza e sistematicità nell’organizzazione dei dati, una pazienza ammirevole nel ripetere più e più volte al video-registratore l’indagine sui più diversi aspetti della sequenza e nel fissarne sulla carta le coordinate più significative (associando le abilità legate alla cultura del libro a quelle derivate dalla cultura dello schermo).

 

Progetto di lettura di alcuni testi cinematografici

Abbiamo cominciato, quest’anno, ad attuare un progetto di “Esperimenti di lettura di alcuni testi cinematografici”, un’ipotesi che ci impegnerà per tutto il quinquennio 1993-1998 (un anno, un film, un quaderno). Questa volta abbiamo letto il film di Kurosawa, nel 1995 vedremo “Il sorpasso” di D. Risi, nel 1996 “Il nome della rosa” di J. J. Annaud, nel 1997 “Allosanfàn” dei fratelli Taviani, nel 1998 “Una giornata particolare” di E. Scola.

All’inizio avevo forti perplessità sul pubblicare –in un apposito fascicolo- le prove di questa prima esperienza: sono evidenti e innegabili le acerbità, le incoerenze, le ingenuità interpretative di molti lavori. Ma sono anche interessanti –valutando la giovanissima età e le incertezze del primo approccio degli studenti quattordicenni- alcune originalità e lucidità di analisi, in alcuni casi davvero sorprendenti per acutezza e sistematicità.

Perché un lavoro del genere e perché pubblicarlo? Due risposte. Il cinema è l’arte che consente di integrare al meglio l’indagine bibliografica, iconografica, tecnica, musicale. Le descrizioni d’ambiente, i paesaggi, i costumi, lo scavo psicologico dei personaggi e delle folle, i movimenti di massa, la stessa tecnica del montaggio offrono agli studenti stimoli e suggestioni per entrare il più possibile nella dimensione quotidiana (fantastica ed insieme materialmente elementare) di un fatto e di un’epoca. Questa esperienza di lettura, smontaggio e interpretazione di un testo audiovisivo fa parte di un progetto più ampio di “Lettura del testo” (lirico, novellistico, romanzesco, saggistico, pubblicitario, giornalistico, politico, musicale) e semplicemente punta ad avvicinare gli studenti ad un uso più attento e critico della civiltà delle immagini. Vuole stimolare i ragazzi ad arricchire il loro lessico, con una paziente quotidiana pratica della lettura, dell’ascolto, della visione, per contrastare un’espressività orale e scritta sempre più povera e banalizzata. Vuole suggerire un metodo di lettura, di concentrazione, di interrogazione di se stessi, di discussione e confidenza con gli altri (che dura da secoli e che oggi, forse, si sta perdendo). Ho ritenuto importante, perciò, definire una strategia didattica utile ad acquisire quegli strumenti linguistici, grammaticali e conoscitivi senza i quali non si riesce a dare coscienza comunicativa.

Il primo fascicolo di analisi del film di Kurosawa ne è un esempio, tra gli altri usati nella pratica culturale quotidiana della scuola, e mai valorizzati. L’abbiamo pubblicato, ricorrendo anche all’auto-finanziamento, perché non abbiamo voluto che questi micro-testi venissero sepolti nel dimenticatoio terribile degli archivi scolastici. I fascicoli sono disponibili nella biblioteca del Liceo Sperimentale “Stefanini” di Mestre-Venezia.

                                                                                  prof. Gennaro Cucciniello

30 maggio 1994